lunedì 25 aprile 2016

Storie di una giustizia ingiusta

L'ingiustizia percepita ed effettiva del sistema giustizia.
Ho letto la straziante storia di un bambino massacrato e ucciso ad 8 anni dal padre, durante un incontro in un luogo "protetto".
La madre non poté fare nulla allora per salvarlo, ma sta combattendo per fare sì che cos'è del genere non succedano ancora. Di seguito il link per leggere la storia.

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/12_febbraio_10/assolti-educatori-san-donato-padre-uccise-figlio-bambino-barakat-1903226894959.shtml?refresh_ce-cp

Sarà anche vero che per il nostro ordinamento quegli assistenti sociali, quell'educatore e tutte le persone che a vario titolo sono intervenute in questa triste storia, non sono responsabili.
Sarà anche vero che costoro non andavano condannati.
Credo però che se questo sistema, in cui nessuno è responsabile, scontenta tutti e rende tutti insicuri e fa percepire lo Stato come ingiusto, allora, FORSE, vale la pena farsi una domanda sul sistema in sè.
Allora, FORSE, vale la pena ripensarlo quel sistema.
Perché al di là delle responsabilità individuali, c'è stata, in questo caso, come in tantissimi altri, una responsabilità collettiva. Ed io mi auguro che la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo arrivi ad accertarlo. Perché io non credo che alla mamma di questo bambino interessi molto avere "ragione". Credo che avrebbe tanto voluto avere suo figlio vivo, poterlo vedere crescere, diventare uomo.

Il nostro sistema non funziona: é evidente. Non protegge. Non risarcisce. Non soddisfa. Prendiamone atto e cambiamolo.
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mercoledì 6 aprile 2016

Pet therapy: con un tulipano rosa per la Festa della Mamma puoi sostenere il progetto The DOGtor



Dal mese di gennaio 2016, é stato ampliato presso la Città della Salute e della Scienza di Torino - il più grande complesso ospedaliero d'Italia e fra i più grandi in Europa, che riunisce 10 ospedali (Molinette, CTO, Sant'Anna, Regina Margherita, IRV, San Giovanni Antica Sede,San Lazzaro, San Vito, Maria Adelaide, Unitá Spinale Unipolare) - il servizio di Pet Therapy, avviato nel 2012, presso il Presidio Ospedaliero Regina Margherita, con il sostegno dell'associazione FOR.M.A..
L'ampliamento di tale servizio é avvenuto attraverso l'approvazione del progetto The DOGtor: i cani della Pet therapy sono stati introdotti anche all'I.R.V. ed al CTO. Si tratta però di un progetto che non beneficia di fondi pubblici, bensì di sovvenzioni provenienti da privanti, enti, associazioni, ....
Per tale ragione l'associazione Immagina-TO (www.immagina-To.it) si sta impegnando nella promozione del progetto e nella raccolta dei fondi necessari a farlo proseguire.
In tale prospettiva, é stata lanciata l'idea di abbinare un fiore alla Pet therapy, come già è stato fatto in altri contesti, e si è quindi pensato al tulipano rosa, che nel linguaggio dei fiori significa amore eterno ed incondizionato, proprio come l'amore che i cani sanno donare alle persone cui stanno vicino.
Ecco perché il prossimo 8 maggio, in occasione della Festa della Mamma, in varie piazze di Torino e provincia, potrete acquistare questo bellissimo fiore e così contribuire a sostenere il progetto "The DOGtor".

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Location:Torino, Cittá della Salute e della Scienza

mercoledì 17 settembre 2014

La prova dei maltrattamenti nella violenza di genere


Venerdì 19 settembre, si svolgerà a Torino, presso l'aula Dogliotti de "La città della Salute" il convegno in tema di maltrattamenti nella violenza di genere.

mercoledì 18 giugno 2014

Proposta di legge contro la violenza sui minori?



Dopo aver letto questo, mi chiedo: on.le Gasparri, Berselli, Centauro, ..,

1) Esattamente, cosa intendete per "violenze sessuali di lieve entità"?

2) sono quasi certa che non abbiate figli!

3) sono certa che non abbiate cervello, nè morale!



Il triplice omicidio di Motta Visconti

http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/06/16/news/motta_visconti_madre_e_due_figli_piccoli_sgozzati_in_casa_nel_milanese_fermato_il_marito-89079772/?ref=fbpr

Ho cercato in tutti i modi di non scrivere su questo ennesimo femminicidio, ma evidentemente non ci riesco!
Pensare che un uomo, marito e padre,  possa compiere un simile gesto, per una ragione così futile mi crea un vuoto emotivo incommensurabile.
Qui si va oltre l'incapacità di gestire il fallimento di un rapporto d'amore. Si va oltre il senso di oppressione che ormai la famiglia crea.
Quell'uomo avrebbe avuto mille strade davanti a sè, ha scelto invece l'unica irrimediabile!
Più volte ho scritto di quanto sia importante che le donne imparino ad amarsi, ad apprezzarsi e, di conseguenza, a scegliere persone che possano amarla ed apprezzarla.
Oggi siamo anche oltre questo.
L'uomo che ha potuto ammazzare i suoi bambini nel sonno, infilandogli a sangue freddo un coltello in gola, quello stesso uomo che tante volte li avrà presi in braccio, baciati e accuditi, bene QUELL'uomo è davvero un mostro. Un essere immondo.
Non ci sono parole per definire quel tipo di orrore.
Non ci sono parole per descrivere quel senso di vuoto, di frustrazione, di rabbia!
Un uomo così non merita di vivere! 
Ma non merita nemmeno di morire.

Merita solo di essere dimenticato in fondo alla cella di un carcere sperduto, a dialogare coi suoi fantasmi, nella speranza che lo tormentino per il resto dei suoi giorni!


Genitori iperprotettivi e bambini insicuri

http://d.repubblica.it/famiglia/2014/06/12/news/bambini_iper_protetti_genitori_apprensivi_helicopter_parents_educazione_pedagogia-2174300/?ref=HRLV-12

Uno studio americano spiega quali siano i  potenziali danni per l'iperprotettività dilagante fra i genitori di questa generazione. I figli crescono senza potersi sperimentare, senza poter "rompere le barriere", dovendosi omologare a tutti i costi. 
Risultato? giovani adulti insicuri, incapaci di fare valutazioni adeguate, dipendenti, incapaci di gestire il rifiuto.

Vale allora forse la pena di fermarci tutti un attimo e chiederci questo bisogno di iper protezione del bambino, cosa nasconde in realtà?
Noi avevamo forse sempre accanto i nostri genitori, a proteggerci da tutto e da tutti?
Non abbiamo mai fatto cose "pericolose" o "irragionevoli"?
Siamo davvero certi che il modo migliore di crescere i nostri figli, e dunque di formare le nuove generazioni, sia questo?

L'articolo sopra riportato è un'occasione per riflettere.

martedì 6 maggio 2014

La prova dei maltrattamenti nella violenza domestica

Troppo spesso le mie assistite si sentono dire, da chi dovrebbe prendere le loro denunce, "ma sei sicura?!"; "è la tua parola contro la sua!"; "ma tu cosa gli hai fatto?"


Superfluo dire e ribadire che la #violenza è sempre e comunque ingiustificata ed ingiustificabile. Non è il mio intento. 


Non oggi, almeno!


Oggi voglio dire a quelle ragazze, a quelle donne, che c'è uno strumento in più per dimostrare una storia di abusi e maltrattamenti. 

Devono sapere che non sono sole e soprattutto che diventiamo ogni giorno più forti.

Combattere la cultura della violenza è possibile!


E domani terremo una Conferenza stampa sulla violenza di genere, alle 12.30, presso la sede di Fratelli d'Italia in Via Cernaia 27. 


Durante la Conferenza, si parlerà del fatto che il Dipartimento Antiviolenza di Fratelli d’Italia, di cui io sono il RESPONSABILE PROVINCIALE, sta organizzando, per il 26 giugno p.v.,  insieme al Dott. Patrizio Schinco - del Centro Demetra, centro di ascolto e di assistenza sanitaria specializzata per le vittime di violenza domestica, istituito in seno alla Città della Salute di Torino - un convegno, assolutamente innovativo in materia, sulla possibilità di dimostrare una storia annosa di maltrattamenti attraverso un esame del sangue.

Al convegno interverranno magistrati (pm e giudici), avvocati, forze dell’ordine, medici, psicologi, councelor e assistenti sociali: l’obiettivo è instaurare una comunicazione efficace su un tema delicato, in cui vengono coinvolte diverse professionalità, con competenze completamente diverse le une dalle altre, ma che necessariamente devono interagire.


Il tempo, come vedete ci dà ragione: la cultura della non-violenza ha i suoi sostenitori e anche grazie al loro aiuto, possiamo combattere insieme e con sempre più forza!


Uniti si vince: #cambiaresipuò